€ 100.987,95 oltre interessi
per caduta sul marciapiede
€ 100.987,95 oltre interessi per caduta sul marciapiede in una pozzanghera riempita di acqua e colla
La sentenza resa dalla Seconda sezione civile del Tribunale ordinario di Roma risulta oltremodo interessante poiché concerne la responsabilità della P.S. per cose in custodia.
Nello specifico, la danneggiata, come efficacemente riassunto dal Tribunale, si procurava gravi lesioni personali allorquando, mentre percorreva a piedi il marciapiede, scivolava a terra procurandosi gravi lesioni personali.
La detta caduta era stata causata dalla presenza, sopra detto marciapiede, di materiale viscido. In particolare, si era creata una pozzanghera provocata da un temporale e che, però, era riempita non solo d’acqua ma anche dalla colla che si era sciolta da dei manifesti elettorali strappati dai bandoni e lasciati a terra per un’altezza di 60 cm. La pioggia, quindi, aveva inzuppato i detti manifesti e la colla era percolata sul marciapiede.
Il Tribunale di Roma, quindi, richiamava la fattispecie disciplinata dall’articolo 2051 del codice civile e relativa alla responsabilità della Pubblica Amministrazione per danni cagionati da cose in custodia.
Con specifico riferimento, ai danni cagionati da beni demaniali o patrimoniali destinati a un uso pubblico indifferenziato e, ancora più nel dettaglio, da una strada destinata a uso pubblico.
Era, quindi, valutato correttamente l’omessa sorveglianza e la negligente manutenzione del bene da parte dei dipendenti dell’ente pubblico.
Era, infatti, appurato come gli agenti della polizia locale intervenuti sul luogo del sinistro avessero accertato come il marciapiede fosse ingombro per la larghezza di circa un metro di materiale cartaceo caduto in terra da un impianto murale gestito dal comune convenuto per il servizio di affissioni pubblicitarie in concessioni e che tale. ingombro costituiva serio intralcio per la circolazione pedonale.
Era, di conseguenza, confermata la invisibilità e l’inevitabilità dell’ostacolo a seguito dell’escussione del teste e che aveva riferito come, in effetti, la danneggiata fosse caduta nei pressi di alcune pozze d’acqua riempite da elemento color neutro e scivoloso.
Era, inoltre, appurato come il comune non avesse dato prova liberatoria di aver apprestato tutte le misure necessarie a prevenire ed evitare il pericolo di danno. Ovvero, non avesse fornito la prova del caso fortuito.
Disposta la visita medico legale, il consulente del giudice appurava la permanenza di una invalidità permanente nella misura del 25% e che, con le varie personalizzazioni, corrispondeva a un valore monetario di euro € 100.987,95 oltre interessi.
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