Prescrizione e risarcimento del danno in seguito ad un incidente: regole, eccezioni e rischi del fai-da-te.
In quanto tempo si prescrive il diritto per poter chiedere un risarcimento del danno. Nel caso di incidente, il limite massimo per richiedere il risarcimento del danno è di due anni. Fine? No, perché, come al solito tra eccezioni, cavilli e scenari, le cose non sono mai così semplici o almeno non così lineari, e questo non sempre è una sfortuna.
Cos’è la prescrizione
Prima di entrare nello specifico, partiamo dalle basi. Cos’è la prescrizione? La prescrizione è la perdita di un diritto a causa dell’inerzia del titolare dello stesso. Tradotto, quello che abbiamo detto vuol dire semplicemente che si ha un determinato periodo di tempo entro e non oltre il quale è possibile fare una determinata attività, quindi un atto. E se non agisci entro i termini prestabiliti? Perdi la possibilità di esercitare il tuo diritto. E attenzione, perché una delle principali e più insidiose trappole in ambito assicurativo è proprio la prescrizione.
@avvocatomarinelli Il termine generale di prescrizione per il risarcimento del danno da circolazione stradale è di 2 anni. Tuttavia, alcune situazioni possono influenzare questo periodo. Ad esempio, il termine potrebbe essere diverso se si tratta di lesioni gravi o invalidanti. Oppure è di un anno, nel caso di contratto di trasporto. È per questo che è fondamentale consultare un avvocato specializzato in diritto stradale per ottenere informazioni dettagliate e accurate in base alle circostanze specifiche del caso. Il nostro studio si occupa di risarcimento del danno da 25 anni. Chiamate al 3481317487 ok inviate una mail a info@studioavvocatomarinelli.it per un esame del vostro caso. #PrescrizioneDannoStradale #RisarcimentoDannoCircolazione #DirittoStradale #PrescrizioneLegale #InfortuniStradali #AvvocatoCircolazione #LeggeStradale #RisarcimentoInfortuni #DannoDaCircolazione #TerminidiPrescrizione #avvocato #avvocatomarinelli
I rischi del fai-da-te
In diverse occasioni abbiamo parlato del danneggiato-fai-da-te che di fatto combina solo guai a se stesso andando a favorire le compagnie assicurative con errori grossolani che comportano però la perdita di un possibile risarcimento. Succede, ad esempio, che il danneggiato-fai-da-te, dopo essersi accorto di aver fatto il danno, si rivolge ad un legale per ottenere il giusto risarcimento ma la differenza tra quello che l’assicurazione gli ha dato e quello che invece dovrebbe ricevere non giustifica l’intervento di un avvocato o comunque un’azione legale. Parliamo di una differenza tecnicamente minima ma che può andare ad impattare anche significativamente sul bilancio di una famiglia, che nel piccolo, insomma, può fare una differenza.
Tornando alla prescrizione, il danneggiato-fai-da-te non la interrompe tramite invio di una raccomandata o una PEC. Decorsi i due anni, il liquidatore ti eccepisce il fatto che ormai il diritto si è prescritto e quindi il diritto è scaduto e se ti liquida qualcosa ti fa anche un favore.
Prescrizione, eccezioni e i vantaggi di un’assistenza legale professionale
Però la prescrizione non è uguale in tutti i casi. Partiamo da un presupposto: nel nostro ordinamento, la prescrizione ordinaria, quella contrattuale, è decennale, poi però ci sono tutte le differenze a seconda della fonte di quest’ultima; ad esempio, la prescrizione per fatto illecito è quinquennale. Vero è che l’incidente stradale può rientrare nella casistica di fatto illecito, ma il legislatore ha stabilito che in caso di incidente stradale la prescrizione sia biennale. Se però vi siete fatti male, ad esempio, perché viaggiavate su un autobus e il conducente ha effettuato una frenata brusca il termine della prescrizione è annuale. E se non ho interrotto la prescrizione? La faccenda è sicuramente complessa ma se il fatto illecito concretizza seppur in astratto gli estremi del reato, allora è possibile fare riferimento alla prescrizione prevista in ambito penale. Per evitare di ritrovarsi in queste situazioni sicuramente complesse, il consiglio resta quello di farsi seguire da un avvocato per ottenere il massimo risultato senza alcuno sforzo.